Il Monte Bulgheria-8È dicembre e la neve stenta ad arrivare. Per fortuna, anche in pieno inverno, giornate di sole ci accompagneranno ancora per un po'.
Nel pomeriggio di lunedì ricevo una telefonata. È il mio amico climber Luciano. Quando Lucio chiama è perché vuole scalare! Infatti, dopo avermi raccontato della mattinata passata a discutere un esame all'università ottenendo un ottimo voto, mi chiede se sono libero dal lavoro e voglio scalare. Fortunatamente non sono impegnato e sì, ho una voglia matta di scalare. Quindi esclamo: ci sto!
Ecco quindi il programma: scaleremo il Monte Bulgheria, il leone che dorme. Questa solitaria montagna, alta 1225 m, è chiamata così sia per la forma, sia perché sembra essere lì per proteggere i paesini ai suoi piedi.

Il Monte Bulgheria, grazie alla sua stupefacente posizione geografica e alla sua massiccia natura calcarea, è come una mano che permette all'Appennino Lucano di toccare il mare. Pregusto i fantastici e indimenticabili panorami che ci lasceranno a bocca aperta.
Martedì 18 dicembre 2018 arriva puntuale. E anche noi, puntuali alle 10, ci incontriamo per preparare tutto il materiale necessario. – È una via lunga multipitch – mi comunica Lucio – quindi resteremo due giorni in falesia e pernotteremo in tenda. La via multipitch percorre lo spigolo est della parete fino in vetta al Bulgheria; sette tiri con grado massimo 6b+ , lunghi poco meno di sessanta metri. Tutto alla nostra portata!

Perplesso, fermo Luciano per dirgli che non ho mai scalato su una via multipitch, e lui spensierato mi risponde di non preoccuparmi, perché molte cose già le sapevo e il resto lo avrei imparato nel pomeriggio. Bene possiamo partire!
Durante il viaggio, Luciano mi spiega quello che non so e quando arriviamo mettiamo in pratica quanto appreso. Saliamo su un'altra via d'alpinismo classico con quattro tiri semplici per una lunghezza complessiva di 120 m. Imparo subito la progressione in cordata, l'uso del discensore e la calata in corda doppia. Siamo carichi e pronti al meglio per affrontare la scalata di domani.
Riponiamo e sistemiamo l'attrezzatura sotto la parete, in modo da essere subito operativi al mattino. Il tramonto imminente e la luna quasi piena fanno da sfondo a un panorama con vista lago che ci accompagna fino alla macchina. Lo stomaco brontola e la stanchezza comincia a farsi sentire; montiamo la tenda e ceniamo. Prima di andare a dormire prepariamo lo zaino da portare su in parete e facciamo un programma secondo nostri calcoli. Le ore di luce in questo periodo dell'anno sono poche quindi bisogna ottimizzare i tempi e salire velocemente. Sveglia alle 5:30, un allarme alle 10:00 e alle 13:00, ora in cui bisogna cominciare a scendere per non ritrovarci al buio in parete.

Precisi, alle 8:00 attacchiamo la parete.
L1 -- 55m -- 6b+ Primo tiro, apre Luciano e senza grosse difficoltà arriva in sosta. Seguo arrampicando tra placche fessurate e leggermente appoggiate. A metà, passo duro dove equilibrio e concentrazione non possono mancare, lo zaino mi inceppa e volo! Peccato... Riprendo e raggiungo Lucio in sosta.
L2 -- 55m -- 6b Secondo tiro, monta Luciano ed è subito intoppo! La via un po' bagnata costringe a deviare su una vecchia linea testimoniata da fix senza piastrine. Lucio riflette, non demorde e adocchia la fessura, aziona il friend e raggiunge la sosta comoda su un albero. Seguo tranquillo su placche lavorate pensando al tratto senza protezioni.
L3 -- 52m -- 6a Terzo tiro, continua Luciano, arrampicando tra fessure parallele fino alla placca prima della sosta. Lo raggiungo facilmente sulla cengia. Drin drin drin drin! Ecco l'allarme delle 10:00! Mancano quattro tiri; comodi in sosta sulla grande cengia, riposiamo qualche minuto; un paio di barrette sotto i denti e un buon sorso d'acqua, conversiamo su quanto arrampicato e sulla stanchezza che comincia a farsi sentire.
 – È il momento Rob, i prossimi due tiri devi attrezzarli tu – dice Lucio.
L4 -- 55m -- 5c Quarto tiro, arrampico su bella roccia fino in sosta ad un buon terrazzo. Lucio segue senza fatica.
L5 -- 55m -- 6a+ Continuo sul quinto tiro scalando la placca appoggiata, massi instabili e rinviate lunghe non sono d'aiuto, ma con audacia e perseveranza raggiungo la sosta e recupero Lucio.
L6 -- 40m -- 6b Penultimo tiro, parte Luciano arrampicando comodo fino a una cengia, traversino delicato verso sinistra prima del camino che porta in sosta. Velocemente prendo ad arrampicare, senza difficoltà ma con tanta stanchezza, raggiungo Lucio in sosta sulla cengia; mi alloggio e... Drin drin drin drin! Ecco l'allarme delle 13:00!
Manca l'ultimo tiro fino in vetta al monte Bulgheria. Da qui le difficoltà si abbattono decisamente e la scalata diventa facile su roccia discontinua, appoggiata ed erbosa. Incrocio lo sguardo di Luciano e gli batto il cinque. Restano poche ore di luce quindi decidiamo di non salire in vetta. Per noi la scalata è conclusa!
Prendiamo fiato, ci riposiamo un po' e facciamo qualche foto prima di scendere. Il panorama con vista lago da qui su è mozzafiato, il monte Bulgheria abbiam scalato.
Torniamo a casa abbastanza stanchi, considerando le 9 ore in parete ed i 360 m di roccia scalata, ma molto contenti e soddisfatti dell'obiettivo raggiunto.

Roberto Colangelo